Esecuzione
1) Iniziare con intaccare su di un lato le assi di legno prendendo le misure dal centro 2 cm. per ogni lato in modo da formare un incastro ( come fig. 1) con l’altra asse lavorata nello stesso modo, formando così una croce regolare come in fig. 3.
2) applicare agli estremi delle assi di legno i pezzi di polistirolo o bottiglie di plastica chiuse come evidenziato in fig. 1 e fig. 3 tenute ferme con del nastro adesivo
3) applicare agli estremi delle assi di legno i pezzi di polistirolo o bottiglie di plastica chiuse come evidenziato in fig. 1 e fig. 3 tenute ferme con del nastro adesivo
4) a questo punto praticare un foro del diametro dell’asta in metallo all’incrocio della assi di legno (fig, 3) e praticare un foro per l’inserimento di un anello o similari ad una estremità di un’asse di legno come in fig. 5 (lato vista terra ferma) che in pratica sarà il punto dove andremo a collegare la lenza madre.Nel foro al centro delle aste andremo a montare l’asta metallica, inserendo la parte filettata nelle assi facendo uscire dalla parte inferiore un po’ di filettatura in modo da poter avvitare una bullone a farfalla con rondella o sistemi analoghi per stringere il tutto. Infine montiamo la vela dando una forma triangolare (possibilmente orliamo i lati in modo da non farla scucire) con il vertice superiore legato al punto superiore dell’asta in metallo ed i rimanenti due vertici legati ai terminali dell’asta tramite viti a elle o sistemi similari perpendicolarmente all’asta in cui abbiamo precedentemente praticato il foro per il traino della lenza madre.Alla fine del lavoro dovremo avere una base con vela del tipo riportato in fig. 4 (che come potete vedere è stata realizzata con sistemi diversi) nella quale è stata posizionata nella parte superiore della vela una lampada da segnalazione crepuscolare. Per la misura della superficie della vela ci si regola con la forza del vento al momento, in quanto più è forte il vento più piccola deve essere la vela; in caso contrario se non si rispettano le proporzioni potremo avere come risultato che il tutto non riesce a uscire in mare oppure che la vela si potrebbe ribaltare.
5) Dopodiché passiamo a realizzare il banchetto di lavoro sul quale verra installata la bobina contenente la lenza madre con i terminali. Non mi prolungo con la lista dei materiali da impiegare, visto che come avete sicuramente capito ognuno la costruisce come meglio crede.
6) L’importante è che sia stabile e che riesca a contenere la bobina con gli accessori per una buona rotazione del perno della bobina stessa.
7) Nelle figure 6, 7, 8, 9 potete vedere un esempio di costruzione di un banchetto (ripeto ognuno usa il suo ingegno come meglio crede)
8) costruito in legno con una serbidora (sarà veramente utile quando bisogna preparare gli inneschi)
9) Passiamo adesso a costruire la parte attiva, la costruzione della bobina per la lenza madre e terminali: si inizia col procurarsi un rullo (tipo: rotolo del filo per saldatura filocontinua, bobina da filo di rame, ecc….)( si possono anche mettere due bobine attaccate insieme come in fig. 9), non importa che sia diviso in due (per una costruzione più pulita si consiglia però di avere due parti, su di una si arrotola solo la lenza madre, sull’altra si arrotola solo la parte di lenza madre sulla quale sono posizionati i terminali); si applica sul bordo del rullo una striscia di sughero; si trova una sistema per incastrare (generalmente i rotoli che si trovano hanno al loro interno delle alette normalmente di plastica, bisogna cercare di bloccare la rotazione della bobina sull’asse centrale) la bobina sul proprio perno centrale (generalmente si saldano delle alette fatte su misura sul perno in metallo e si incastrano con quelle della bobina); si procede a saldare o installare in altro modo la maniglia sul perno in metallo; si posiziona il tutto sul banchetto descritto prima cercando di lasciare muovere la bobina in modo che giri senza impedimenti; si prosegue caricando una delle due parti di bobina così ottenuta con del filo di nylon dello spessore di mm. 0,80÷1,2 per una lunghezza che dipende da quanto vogliamo che il nostro palamito esca in mare aperto (generalmente si caricano almeno 1500 Mt.); si carica adesso l’altra parte di bobina con la nostra paratura: lenza madre fatta sempre con lo stesso filo mm. 0,80÷ 1,2; circa ogni 3 metri di lenza madre si posiziona il terminale (si può posizionare con un semplice stopper-perlina-girella-perlina-stopper), il totale dei terminali sarò scelto da voi secondo preferenze (di norma 50, qualche volta si è sentito parlare anche di 300 ami ma non so se è fuori legge); il terminale sarà costituito da lenza in nylon dello spessore di mm. 0,30÷0,40 della lunghezza di circa 1,5 Mt. con ad una estremità montato un amo del tipo da palamito n° 16, ad una distanza dall’amo di circa 40 cm. si posiziona un piombo spaccato da 1 grammo, dopodiché si lega l’altra estremità del terminale alla girella; si continua così a posizionare gli altri terminali e man mano che si montano i terminali si avvolge il tutto sul rullo compreso il terminale facendo sì che sia la lenza madre che il terminale siano ben tesi, si inserisce l’amo nel sughero e si continua ad arrotolare la lenza madre con il terminale;
10) Alla fine dovremo avere i vari elementi assemblati tipo fig. 10, tenete presente che tutta l’attrezzatura elencata per essere facilmente trasportata deve essere in buona parte smontabile o riducibile nelle dimensioni.
11) Una volta arrivati a mare si montano tutti gli elementi e ci si prepara per l’azione di pesca.Intanto si cerca di capire la direzione del vento (deve provenire dai settori di terra perché se viene dal mare, come capirete, il palamito non uscirà mai al largo), poi si piazza il banchetto con inserito il rullo porta lenza in modo più comodo possibile.
12) Dopo aver montato il gruppo vela, prendere un capo della lenza sul rullo senza terminali e collegarlo, al punto precedentemente preparato allo scopo come fig. 5, tramite una girella di dimensioni adeguate. Lanciare il gruppo vela a mare dando più lenza possibile e manovrare per farlo uscire al largo, se non esce perché il vento e diverso da quello prefissato ritirare il tutto e sistemare la vela in modo diverso in modo da far girare il gruppo vela a favore di vento (tipi di lavoro sulla vela come fig. 11 e 12)
13) Riprovare a lanciare il gruppo vela come descritto precedentemente, se il tutto esce al largo senza problemi, dare lenza per farlo allontanare di circa 50 Mt..A questo punto tagliamo la lenza madre (tenendo ben saldo il capo collegato con il gruppo a mare) e colleghiamo una girella sempre di dimensioni adeguate.All’altro capo della girella colleghiamo il capo della lenza madre con i terminali e continuiamo a far allontanare verso il largo, man mano che si allonta i terminali usciranno.Si stacca l’amo dal sughero e si innesca a seconda del tipo di preda si vuole insidiare con: verme di rimini, coreano, malota, americano ,muriddu, etc…….Altra variante da puntualizzare è in che modo vogliamo che lavori la nostra caloma, se vogliamo che il tutto viaggi a galla ogni 5 terminali inseriamo sulla lenza madre un galleggiante a cimbellina (tipo quelli usati per le reti ad pesca); si doppia la lenza madre e si inserisce il doppino così ottenuto dentro il foro del galleggiante a cimbellina dopo averlo fatto fuoriuscire dall’altra parte del galleggiante si ruota il doppino attorno al galleggiante e si tira, in questo modo resterà fermo e non si muoverà più fino a quando non lo toglieremo al rientro. Se vogliamo, invece, andare a fondo non inseriremo nessun galleggiante ma attenzione così facendo è molto probabile che qualche amo si incagli sul fondo, l’ideale è mettere un galleggiante una decina di metri prima del primo amo e uno dopo l’ultimo amo messo a mare.Quando avremo finito la messa a mare di tutti gli ami inseriremo come al solito una girella e collegheremo l’altra lenza rimasta prima e faremo viaggiare il tutto verso il largo.Per effettuare tutte queste manovre è molto più conveniente essere in due, uno al banchetto per l’innesco e la sistemazione degli ami e lenza, e l’altro a manovrare con la lenza sempre in mano.Vi assicuro che quando le prede vengono a banchettare, quello che tiene la lenza in mano ha non pochi brividi in quanto se sono prede grosse ha degli abbondanti strattoni.Durante la fase in cui la caloma è in mare possiamo dare lenza ma anche tirare un po’ indietro e dopo ridare lenza, questo è anche un compito di quello che tiene la lenza in mano.Alla fine quando riteniamo che sui nostri ami non è rimasto più niente o che sicuramente abbiamo sbagliato la giornata, ritiriamo il tutto al contrario di come l’abbiamo messo a mare.ATTENZIONE durante la fase di recupero la persona che stà alla lenza madre deve proteggersi le mani perché tirando indietro la lenza (un pò pesante) si potrebbe tagliare la mano.