La tecnica consiste in tre fasi fondamentali:
• Cattura dell’esca: le esche migliori da usare e quindi da catturare, sono i piccoli muggini, generalmente di dimensioni comprese tra i 7 e i 10 centimetri, piccoli sparidi (sparli) sempre delle stesse dimensioni o cefalopodi, primo tra tutti il calamaro apprezzatissimo dal dentice. La loro cattura può essere eseguita con l’uso di piccoli ami n° 18-22 e terminali sottili .12-.10-.08 soprattutto nel caso del muggine. Le esche da utilizzare sono il pane francese per il muggine o il bigattino per gli sparli. Una buona tecnica è caratterizzata dall’uso della bolognese. Per i cefalopodi sarà invece opportuno l’utilizzo di totanare armate da appositi artificiali.
• Innesco dell’esca viva. Una volta catturata l’esca si può procedere al suo innesco che avviene fissando due-tre ami di grosse dimensioni sul dorso del pesce lungo la spina dorsale. Sarà opportuno, quando si pescano predatori dotati di particolare dentatura( quali il serra o il dentice) , utilizzare il cavetto d’acciaio come terminale per evitare possano recidere la lenza con i loro denti affilati.