WINDSURF

Sotto un certo punto di vista il windsurf può essere considerato la massima sintesi dell’imbarcazione a vela classicamente intesa anche se, rispetto a questa, sono assenti il timone ed il collegamento rigido dell’albero sullo scafo (non vi sono né sartie né stralli).

Inoltre peculiarità del windsurf rispetto a tutte le altre imbarcazioni a vela è quella di navigare con l’albero sbandato sopravvento, con il risultato che la spinta velica tende a sollevare dall’acqua tutto l’insieme imbarcazione-equipaggio, contrariamente a quello che avviene sulle altre imbarcazioni.Tuttavia, con la tavola a vela tradizionale (tavole lunghe e dislocanti con deriva mobile), vi sono alcune limitazioni: l’angolo di bolina che si può stringere è più largo di quello di una barca inoltre le andature portanti sono instabili e possono essere usate solo per brevi tratti.Per le tavole a vela plananti invece (tavole corte e senza deriva), all’aumentare dell’intensità del vento l’angolo di bolina che si può ottenere può avvicinarsi molto a quello di una barca convenzionale. Le tavole corte inoltre, raggiungono velocità molto più elevate in virtù di una minore superficie bagnata che equivale ad un minor attrito di uno scafo dislocante ed entrano in planata con maggiore facilità grazie al minor peso della tavola nonché di una conformazione e distribuzione dei pesi ottimizzata per tale scopo; per contro, a differenza degli scafi dotati di deriva, le tavole corte e plananti sono scarsamente versatili nella navigazione in dislocamento soffrendo maggiormente l’effetto dello scarroccio rispetto alle imbarcazioni.Curiosamente, alcune soluzioni tecniche in origine affinate per il windsurf sono state adottate poi successivamente nel mondo delle barche a vela; l’utilizzo di materiali speciali (carbonio) per gli alberi e le appendici immerse, usati con l’obiettivo di migliorarne la risposta dinamica (reflex e rigidità), o le tecniche per garantire elevata efficienza alle superfici aerodinamiche come, ad esempio, le vele totalmente steccate e a profilo ellittico o l’utilizzo dei cosiddetti camber inducer (induttori di profilo), che garantiscono alla superficie velica un profilo alare e più stabile, sono tutte invenzioni che vengono prima applicate al windsurf e poi alla barca a vela, compresi i costosissimi scafi da Coppa America.Citando liberamente C. A. Marchaj nel suo autorevole Sail performance: techniques to maximize sail power, …rispetto alle imbarcazioni a vela, il windsurf ha subito in questi ultimi anni una evoluzione tecnica davvero impressionante… è stupefacente come un semplice scafo con una attrezzatura smontabile possa contenere più innovazione (ed essere più efficiente in termini aero-idrodinamici) di una imbarcazione da Coppa America…Questo essenzialmente perché la vela tradizionalmente intesa, è imbrigliata in una serie di regole di stazza e di classe molto rigide che ne hanno fortemente limitato negli anni lo sviluppo e l’efficienza energetica mentre il windsurf ha rappresentato, tra le discipline nautico-sportive, una vero banco prova dove poter sperimentare liberamente le idee più stravaganti ma anche talvolta le più innovative.